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Dialoghi, monologhi e chiarissimi...

Dialoghi, monologhi e chiarissimi silenzi

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite”
Riflessioni sulla dimensione divina dell'umano e sulla dimensione umana del divino, che si sviluppano attraverso le relazioni tra personaggi che incarnano alcune delle possibili diverse posizioni sul tema centrale della nostra esistenza.

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Tasse incluse

Descrizione

“Io e lo zio : : Agnosticismo : : Le umane rovine : : L'uomo : : La società : : I progetti umani : : Sacrifici dimensionali : : Vertigini suggestive : : Perfezione formale : : Centralità dell'uomo : : Elevazione : : Legame divino : : Progetti e alte capacità : : Confronto di fedi : : Dipendenze e divino rapimento : : Ritorno alla materia : : Materia e forma : : Materia e contenuto : : Dal primordiale alla tecnica : : Energia e crescita : : Progetto ed elevazione : : Progetto e inclusione : : Limiti umani ed espressioni sociali : : Forza dell'individuo : : Pensiero ed energia cosmica : : Ricorsività materiale : : Vita - Rappresentazione e funzione : : Vita - Verità e realtà : : Vita - Divino e Umano : : Concepimento Divino : : L'uomo è solo : : Etimologia dell'intelletto : : L'uomo oltre, l'uomo altro : : Riflessi - Quadro divino : : Dio è in noi - L'Uomo Prossimo : : Uno e Zero – Due : : Infiniti non finiti : : Tempo : : Ricorsività divina : : L'uomo è il giardino : : Percorsi : : Preghiera : : Zero”

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Dettagli del prodotto

Autore
Sauro Pellerucci
Editore
Sì! Edizioni
Anno di Edizione
2017
Genere
Filosofia
Pagine
168
In commercio dal
10 Luglio 2014
8 Articoli

Recensioni (7)

7 Recensione

Radici ben piantate in terra con rami e foglie proiettate verso
Mi sono divorato il libro. Le spezzate, il cubo, il sistema binario 01... ma sopratutto la posizione intermedia tra lo zio missionario e l'ingegnere. tante strade per arrivare nello stesso punto... noi nel tempo, qui ed ora, ma con un anelito di divino dentro che ci ricollega al per sempre. siamo alberi...radici ben piantate in terra con rami e foglie proiettate verso il cielo.
By Alfredo on 09/05/2022

Un ottimo libro per pensare
Il percorso di vita si intreccia con il pensiero filosofico del personaggio principale. La naturalezza delle consecutio porta il lettore ad una continua ricerca del "paragone"con il proprio vissuto. Emerge dalla lettura la trascendenza del dolore rispetto al valore delle cose e delle persone. Un ottimo libro per pensare
By MauSau on 09/05/2022

Fulgido esempio di letteratura in cui la forma riesce non soltan
I "Dialoghi" sono un tessuto letterario organico che non presenta soluzioni di continuità, un tutt'uno dove le parole e i silenzi si incastrano mirabilmente, con ingegno creativo fondante eppure con matematica precisione, esattamente come fanno i vasi sanguigni, i nervi e i muscoli in un corpo vivente. I personaggi sono in realtà uno solo personaggio, l'uomo che cerca di stabilire la giusta distanza con se stesso e con gli altri, mediando tra le varie anime che lo compongono e lo caratterizzano. Proprio questa capacità di interpretare visioni di sé e del mondo apparentemente opposte con la stessa lucida credibilità rappresenta e ricostruisce l'unità, e la conseguente divinità umana. Fulgido esempio di letteratura in cui la forma riesce non soltanto a esprimere ma anche a "dimostrare" il contenuto.
By Roberto on 09/05/2022

Una lettura a lento rilascio
Bisogna riconoscerlo, la lettura di questo dialogo è a lento rilascio. Se non ci prende la partigianeria, stimola riflessioni su riflessioni. Magari per tornare alle opinioni originarie. Ebbene, torno sul mio commento per affermare come la ricerca intellettuale dell'A. mi sia apparsa a-storica e a-sociale, quanto il mio in-viluppo culturale su dio è storicistico e sociale. Di certo, condivido le argomentazioni che fanno rappresentare all'A. le componenti dialettiche che si confrontano storicamente sul tema, per poi approdare ad una posizione così agnostica da rendere il suo stesso agnosticismo soggetto ad una sospensione di giudizio. L'ansia dello sviluppo del pensiero dell'A sembra quella di rendere in purezza l'espressione del pensiero logico senza alcun "inquinamento" da parte dei limiti umani, cioè lungi dal rischio di una verità deformata dal conflitto sociale storicamente sedimentato. Io privilegio invece la scelta di collocare in un contesto storico il pensiero che ancora può offrire risposte alla conoscenza. Così, anch'io come altri, approdo ad una certezza contraddittoria: dio è una manifestazione dei limiti dell'uomo che l'evoluzione del pensiero di intere comunità umane e di generazioni di uomini tende a ridurre grazie alle conquiste di libertà che, sì, ci fanno più soli, ma anche più prossimi alla verità. Insomma, sembrerebbe quasi che molti di noi atei guardino indietro nel tempo e l'A. invece guardi oltre il tempo; io non dimentico, con Bernardo di Chartres, che siamo nani sulle spalle di gigante e l'A., con Platone, da forza alle Idee, le Monadi, come elementi indipendenti e quindi a-storici. C'è chi parla di tempo unico. Forse l'Unità (ovvero la verità che i più sensibili di noi vanno cercando nella propria vita) è questa: tempo unico, ovvero la negazione del tempo come evoluzione e come limite. Forse, si può affermare che l'A. abbia volutamente mancato di dare peso alla Storia umana di dio per dare leggerezza al volo del suo pensiero a-temporale.
By Sergio on 09/05/2022

Un dialogo intenso
Argomento pesante, questo, la cui trattazione è sempre esposta al doppio rischio di rivelarsi o una esorbitante finzione dialettica o una ridondante partigianeria. Rischio a cui l'Autore è riuscito a sfuggire con ampio successo. Inoltre, la scelta del dialogo fra personalità emblematiche avrebbe potuto provocare noia nel lettore, ed invece è stata risolta dall'Autore con una caratterizzazione a volte divertente sempre molto umanizzante (dallo zio/prete all'ingegnere, al giovane imprenditore/conduttore). I tre sviluppano fra di loro un dialogo intenso che si offre come una rappresentazione, un compendio, di temi per i quali, noi tutti, siamo nani sulle spalle di gigante. Una lunga ricerca, quella di dio, che attraversa tutta la storia dell'umanità e continua ad essere, per moltissimi, la domanda più irrisolta nella breve vita individuale; una disputa millenaria sulla esistenza di dio che si è sviluppata da quando la filosofia si è liberata della religione per farci giungere ad una serena accettazione (in occidente: grazie alle lotte dei laici) della separazione dello stato dalla chiesa; un conflitto fra il dio di ogni etnia o nazione che ancora provoca morte. Ma di questo, l'Autore non da conto e con sorprendente indifferenza si inoltra con l'attualità dei caratteri dei tre personaggi a discettare sul tema di fondo. Cosa aggiunge l'Autore? Qual è il suo contributo alla riflessione, alla ricerca, allo sforzo dell'uomo del Terzo Millennio di aggiornare la verità dei suoi predecessori? Credo che consista nella proposta di un agnosticismo che, per essere coerente, sospende il giudizio anche su stesso; ovvero non consente ad alcuno di approdare ad alcuna statica certezza, compresa quella della inesistenza di alcuna verità atemporale. Tornerà, il nostro Autore, a collocare nella Storia il bisogno di dio che ancora esprime l'Umanità? Vediamo.
By Sergio on 09/05/2022

Un libro adatto a chi legge con la mente, ma anche con il cuore
Il libro ruota attorno al quesito sull'esistenza umana e il ruolo che ricopre nel creato. Dio esiste come entità fuori di noi oppure siamo noi stessi esseri divini in grado di forgiare la nostra realtà? Attraverso dialoghi, monologhi e chiarissimi silenzi, il protagonista della storia, che si dichiara agnostico, affronta diversi argomenti che sono oggetto di ricerca da parte della fisica quantistica e vibrazionale. Mantenendo una posizione neutrale, ma pur sempre critica, l'autore giunge a concludere che l'uomo è creatura tra cielo e terra in grado di creare; è la quadratura del cerchio. Nel corso dell'evoluzione l'uomo ha creato Dio con l'intento di comprendere l'incomprensibile e per sottrarsi alla responsabilità delle proprie azioni. In questa dimensione spazio-temporale in cui ci muoviamo, la coscienza divina, che è anche in noi, crea la materia e noi, attraverso un processo di presa di coscienza e di apertura del cuore, siamo in gradi trascendere la polarità tra bene e male per ricongiungerci all'unità da cui proveniamo. Con piccoli tocchi di mirabile capacità comunicativa, l'autore induce il lettore a ricollegarsi con se stesso e con le proprie responsabilità. Un libro adatto a chi legge con la mente, ma anche con il cuore.
By Andrea Cocito on 09/05/2022

Un Libro davvero Bello!
un libro non semplice che pone la grande questione della cultura della complessita' e che affronta nel dialogo di Paolo, lo zio e l'ingegnere, le grandi questioni e sfide dell'uomo moderno. In esso ho ritrovato il rapporto tra individualita' e collettivita', tra persona e fede, la ricerca di un equilibrio. Il rapporto tra pragmatismo e responsabilita' sociale, tra individualismo e rispetto per l'altro, quello in cui vedi te stesso. La continua ricerca in quello che facciamo verso la perfezione, quasi come in un percorso di fede. L'importanza del pensiero, del progetto ed il rispetto della diversita'. E da ultimo in questa continua ricerca, in questo continuo viaggio e voglia di confronto, progetto, pensiero un profondo senso che spesso ci pervade di inadeguatezza rispetto all'immensita' dell'armonia del creato di cui ne siamo parte. Davvero bello.
By Vincenzo on 09/05/2022

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